Crop

La procedura di Crop, può essere considerata tra quelle più semplici nella esecuzione. A volte non prendiamo in considerazione una fotografia perché pensiamo non sia correttamente eseguita per via di una composizione sbagliata o dovuta a una distanza eccessiva del soggetto che non ci permette di apprezzare i dettagli. Questo piccolo contributo è per recuperare uno scatto che per posa del soggetto, luce o momento colto lo riteniamo interessante.

Partirei dal caso più classico la distanza, nella fotografia naturalistica si dice molto spesso, i millimetri non bastano mai, è per questo molti usano lenti che possono essere considerate telescopi cioè 600mm duplicate con 2x cioè 1200mm su APSC. Come possiamo ottenere foto migliori se la distanza non ci permette di avere il soggetto nella giusta composizione.

Un esempio sono state le Pittime reali fotografate di recente nel Parco Nazionale del Circeo.

Fotografia aperta in camera Raw con valori tutti a 0.

Dopo aver effettuato lo sviluppo del caso la apriamo in Photoshop e la prima cosa da fare è gestire la composizione tramite ritaglio e come in questo caso dove la distanza di scatto rende il soggetto troppo piccolo dobbiamo cercare di mantenere il giusto dettaglio per far si che la fotografia sia apprezzata.

Prima cosa da fare è usare la funzione che Photoshop mette a disposizione nella gestione della dimensione delle immagini, dal Menu Immagine scegliere Dimensione immagine:

Questa è la finestra che si apre

Come potete vedere già ho inserito dei valori diversi da quello che normalmente ha di default Photoshop, in questo caso ho scelto i valori in percentuale, il valore sarà al 100% ed è proprio qui che andremo ad agire portando come valore massimo per il quale Photoshop svolge un buon lavoro a 120% in questo modo Photoshop aumenterà la risoluzione della fotografia per mezzo di una ricampionatura, ecco perché dobbiamo scegliere dal menu a tendina Mantieni dettagli 2.0 mettendo la spunta, a questo punto possiamo dare OK. Qual’è l’effetto di quello che abbiamo fatto, siamo passati da una fotografia che aveva una risoluzione da 6720x4480px a una risoluzione 8064x5376px, questo sistema è applicabile alle fotografie con una buona risoluzione andrei sopra a 3500px, la qualità fotografica accoppiata alla potenza di Photoshop ci permette di mantenere i dettagli in modo corretto. A questo punto procediamo al ritaglio compositivo e alla correzione dell’orizzonte.

Facciamo Invio sulla tastiera

Questo è il file pronto per essere elaborato, abbiamo mantenuto una risoluzione di più di 6000px e questo ci permette di avere un risultato finale molto buono, considerando che il file info riporta come distanza <aux:ApproximateFocusDistance>267/10< che equivale a 26,7 metri, per un soggetto da 40cm di qui 10 di becco.

Risultato finale

La fotografia al 100%, aggiungo che la qualità fotografica è anche dovuta anche all’utilizzo della seguente attrezzatura:

Canon Eos 5D mark IV + Canon EF 500mm f/4 L IS II USM + Canon EF 2.0x III per un totale di 1000mm

Il Crop Compositivo

Abbiamo parlato di Crop per fotografie riprese a con distanze che non permettono di apprezzare i dettagli, ma quando invece il soggetto e veramente ravvicinato da non avere aria intorno da rendere la fotografia non corretta dal punto compositivo, ecco una foto di esempio:

In questo caso la parte bassa della fotografica è talmente vicina al bordo da non poter essere considerata una composizione corretta. La distanza del soggetto dal file info <aux:ApproximateFocusDistance>473/100, 4,73 metri

Passiamo al lavoro da eseguire in Photoshop, dopo aver aperto la foto selezioniamo la taglierina, e a questo punto prendendo il bordo in basso e trascinando verso il basso avremo un condizione cosi.

Nella barra di impostazione della funzione dobbiamo mettere la sputa in base al contenuto questo farà elaborare Photoshop in modo sa riempire la parte nera che vediamo nella fotografia, Attenzione Photoshop non sa cosa è rappresentato nella fotografia perciò sarà bravo nella parte degli sfocati meno bravo nella parte dei dettagli. Vediamo cosa accade quando premiamo invio.

La parte sinistra verticale è venuta bene la parte destra meno bene ma la possiamo sistemare in poco tempo, la parte bassa sarà da aggiustare per mezzo del timbro clone e lo strumento toppa.

Ricostruzione del riflesso della zampe

100% il dettaglio della zampe

La ricostruzione è un lavoro paziente ma il risultato permette di recuperare una fotografia restituendole la qualità che merita. Per lo sfondo dove ci sono transazioni non sfumate lo strumento toppa permette di restituire omogeneità.

Il risultato finale….

Aggiungo una ulteriore nota adesso Photoshop Beta ha la funzione Riempimento generativo che per queste situazioni è un sistema eccezionale per recuperare le fotografie tagliate, farò un Articolo specifico, intanto potete vedere di cosa si tratta qui.

Fotografare ed Elaborazione Macro

Fotografare in Macro

Il primo punto da prendere in considerazione è l’attrezzatura, la fotografia Macro richiede obbiettivi specifici perciò bisogna mettere in conto di doverne scegliere uno, come scegliere l’obbiettivo, molti pensano di fare Macro e poi avere una lente da poter utilizzare per altre cose, io non la penso così, scelgo la lente per fare una cosa e la uso per fare quella cosa, poi se per un motivo qualsiasi la posso utilizzare per fare un altro genere fotografico magari provo, non deve essere uno dei motivi che me la fa scegliere. Quando decisi di prendere la lente Macro ho decisi la focale in funzione della sicura efficienza della lente, ci sono molte focali dalle più corte alle più lunghe, guardando le fotografie di altri fotografi capii subito che la mia scelta doveva ricadere su un obbiettivo 180mm, i motivi sono principalmente due, il primo un angolo di ripresa molto stretto, mi permetteva di stare a una distanza maggiore, sapere che la lunghezza focale era quella cosa che se avrei preso una lente più corta mi sarebbe mancata. Per questo scelsi una lente che mi dava sicura presenza di qualità, in funzione delle fotografie viste e di quanto veniva riportato da chi già la usava.

Iniziai la ricerca on line, ai tempi era in uso Ebay specialmente per le ricerche nei paesi europei e la Germania e la Inghilterra avevano molti venditori di lenti affidabili, dopo qualche mese nell’agosto del 2014 capitò l’occasione che cercavo e presi un: Sigma 180mm f/3.5 EX HSM Macro lente del 2001 che era stata sostituita con una nuova praticamente simile e che l’ho potuta comprare a 400euro prezzo buono visto che era praticamente nuova, quando è arrivata a casa aveva ancora le protezioni in plastica sulle scritte.

All’inizio partii con un uso non del tutto corretto, perché avevo sì un treppiede ma non ero organizzato con nessuna delle cose che sarebbero state necessarie per fotografare nella maniera corretta, perciò iniziai prima di tutto cercando un luogo vicino casa dove potessero essere presenti dei soggetti, poi iniziai come era giusto a andarci al mattino presto poco prima dell’alba, o la sera al tramonto scattavo a  mano libera, cercando di avvicinarmi ai soggetti che vedevo fermi su qualche filo d’erba, ai tempi avevo una Canon 5d Mark II questo qui sotto è uno dei miei primi scatti in macro, quello che vedete è il Raw aperto in ACR con le impostazioni date a quei tempi.

Il Dopo l’elaborazione

La premessa ci voleva ma adesso parliamo della tecnica di ripresa corretta, non che il mano libera non sia corretta, ma per una fotografia macro che si rispetti è necessario procedere in un modo che sia funzionale al risultato, come sempre non farò tanti giri di parole ed andrò al sodo in breve.

Cosa ci serve per fare una fotografia Macro il minimo e avere un cavalletto stabile perciò pensate, la giusta testa, un comando remoto, almeno un plamp, ci sono degli accessori che ci facilitano il lavoro tipo una slitta micrometrica che consiglio di comprare se questo genere fotografico ci interessa davvero, il resto potremo sempre utilizzarlo, la slitta micrometrica con molta difficoltà trova utilizzo in altri generi, forse nello stillife di oggetti piccoli. Il mio treppiede è il vecchio Manfrotto 055xprob al quale ho montato una testa a tre vie Manfrotto 410, come comando remoto il compatibile con Canon CR-6 ne presi un paio sempre su Ebay a 5 euro, il mio primo plamp l’ho costruito con la parte di una lampada di quelle da tavolo che sono metalliche ed elastiche. Nel tempo provai una slitta cinese, ma non ve lo consiglio oggi si trovano ottime slitte a poco prezzo presi alla fine IShoot MFR 150 che per un utilizzo amatoriale è più che buona.

Organizzare una uscita fotografica a Macro non è difficilissimo, primo must è andare al mattino presto prima dell’alba già dobbiamo essere sul posto e dobbiamo individuare i soggetti, alcuni le cercano la sera e lasciano dei biglietti sui fili d’erba per ritrovali al mattino, non sempre funziona ma spesso mi è capitato di ritrovare il soggetto che avevo visto dopo il tramonto perciò può essere una buona tecnica. Un altro consiglio andare vicino ai corsi d’acqua, probabilmente incontrerete anche delle libellule.

L’effetto della rugiada è spettacolare in questo fotografia.

Le impostazioni e come provvedere in questo tipo di fotografia, prima di tutto sappiamo che per ottenere una buona profondità di campo per quando può considerarsi buona una profondità che supera di poco il millimetro è necessario chiudere molto il diaframma, cosa intendo usare diaframmi che sono superiori a F9, ma non sopra F16, il diaframma sarà il nostro parametro di riferimento, per l’ISO usando il treppiede metteremo 100, a questo punto il tempo sarà il nostro parametro variabile in funzione della presenza di luce al momento dello scatto.

Come procedere allo scatto, una volta individuato il soggetto dobbiamo considerare quale sarà il piano di messa a fuoco, proprio considerando la scarsa profondità di campo, ci dobbiamo posizionare per avere il massimo di parallelismo del sensore con il piano di messa a fuoco sul soggetto così da avere tutto il soggetto su quel piano a fuoco, immagina le ali di una farfalla mettere il sensore della macchina fotografica parallelo alle sua ali è il modo corretto per avere le ali a fuoco. Compresa questa prima regola base e avendo individuato il soggetto, posizioniamo il nostro treppiede in modo da avere la possibilità di regolare tramite la testa la nostra fotocamera così da avere una buona composizione.

La messa a fuoco come gestirla, questo è un moneto veramente cruciale, per effettuare una messa a fuoco corretta è prima di tutto necessario attivare il livewiev le impostazione della macchina devono stare in M, stabilizzatore su OFF, sistema Autofocus disattivato, cioè metteremo a fuoco con la ghiera dell’obbiettivo, imposteremo l’ISO a 100, metteremo il diaframma scelto (F11) e regoleremo il tempo così da avere l’esposimetro della macchina fotografica centrato nel l’livewiev avremo un’anteprima dell’esposizione della fotografia, e potremo regolarci di conseguenza, i nuovi sistemi mirrorless ci permettono di avere visualizzato l’istogramma che ci sarà di grandissimo aiuto. Una volta settato il tutto per mezzo del pulsante di ingrandimento porteremo il livewiev a mostrare l’ingrandimento massimo disponibile, posizioneremo la porzione mostrata del fotogramma nell’area di massimo interesse e dove vogliamo cada il piano di fuoco della nostra fotografia, per mezzo della ghiera di fuoco mettiamo a fuoco, nel caso siamo con la slitta micrometrica si può operare con entrambe i sistemi, prima con la ghiera poi con la regolazione della slitta che ci permette movimenti più fini, ottenuto il fuoco per mezzo del telecomando si scatta.

Abbiamo adesso il nostro prima scatto, come avete sicuramente notato non ho parlato di un accessorio che avevo elencato tra quelli necessari, il plamp.

Ho lasciato questo per parlare anche di un altro argomento importantissimo legato alla fotografia Macro, sono strettamente legati, la fotografia Macro ha un problema specialmente quella scattata in natura, il mosso dovuto al vento in aiuto ci viene proprio il plamp, oggetto estremamente utile e indispensabile, questo accessorio viene usato per sostenere e fermare il posatoio del soggetto una fotografia fa capire meglio il tutto.

Come vedete in questa foto ancora non usavo la testa a tre vie che presi dopo

Sviluppo ee Elaborazione dei file raw Macro

Siamo tornati a casa, abbiamo i nostri bellissimi files Raw nella scheda, li spostiamo nel nostro hard disk dove abbiamo il nostro archivio fotografico, è arrivato il momento di scegliere quale file elaboreremo come visualizzatore di raw io utilizzo FastStone visualizzatore gratuito che può essere configurato per aprire i file direttamente in Photoshop, ha anche un sistema per selezionare e mettere poi in evidenza le fotografie che desideriamo postprodurre.

Dopo aver deciso quali vogliamo posto produrre iniziamo la seconda fase che ci porterà a un immagine editata.

Vediamo quali sono le tipiche azioni da eseguire e quali controlli vanno comunque fatti su ogni fotografia.

  1. Sviluppo, perciò in Adobe Camera Raw, scelta del profilo, bilanciamento del bianco/dominanti, sviluppo nel pannello base esposizione, luci, ombre, correzione distorsione lente, controllo rumore cromatico, anche se scattiamo a iso 100.
  2. Apertura in Photoshop controllo e rimozione difetti, macchie sul sensore, oggetti non desiderati.
  3. Crop compositivo, se necessario.
  4. Eventuale diminuzione della risoluzione di visualizzazione dell’immagine finale
  5. Verifica e valutazione della necessità di aumentare la nitidezza
  6. Gestione del colore/contrasto
  7. Controllo delle dominanti ed eventuale neutralizzazione
  8. Controllo della nitidezza
  9. Salvataggio .TIF (16bit profilo Adobe 1998) e .JPG (8bit profilosRGB)

Nel flusso non ho inserito il controllo del rumore in quanto considero le fotografie fatte a ISO 100, ma se in fase di ripresa a mano libera, in particolare, se per mantenere tempi rapidi abbiamo avuto necessita di alzare l’ISO sarà necessario rimuovere il rumore oltre che cromatico anche di luminanza.

Scelgo un file sul quale lavorerò, sono legato a questa foto perché è una dei miei primi scatti.

La prima cosa assegnare il profilo per la 5D Mark II Adobe mette a disposizione dei profili specifici, io scelgo il Fotocamera Neutro

Procedo con il pannello base, in questo modo.

Il risultato è una fotografia molto neutra

Il controllo dell’istogramma deve sempre guidarci, sta lì e ci aiuta.

Prima                                                                   Dopo

Adesso la foto grafia è chiaramente più luminosa, avremo sicuramente un risultato migliore partendo da questa situazione, come avevo detto questa foto è scattata a mano libera per avere dei tempi gestibili ha ISO 800 perciò il rumore è abbastanza presente vediamo:

Nel campo dettagli interveniamo sulla riduzione del rumore cromatico (Riduzione disturbo colore)

Sposto la slide guardando quando i puntini colorati verdi e magenta spariscono, a quel punto mi fermo.

Siamo a 14.

Procedo con la correzione Profilo obbiettivo

Questo interviene sulla fotografia sulle distorsioni, è evidente nel momento che mettiamo la spunta, ma anche nelle dominati e aberrazioni della lente.

Sempre in questa campo c’è la rimozione dell’aberrazione, questa interviene per le condizioni nelle quali è stata scattata la foto, in questa foto grafia è evidente.

L’aberrazione crea delle linee colorare sui bordi di colore verde o magenta, metto la spunta e vengono rimosse.

Sono particolari che faranno la differenze nella gestione del colore.

Procediamo in Photoshop

Il primo controllo e relativo alle macchie in particolare sullo sfondo, più il diaframma è chiuso più saranno visibili, questo controllo si fa mettendo la foto al 100%

Qui sotto un esempio, che rimuoveremo con il timbro clone agendo su un livello copia (CTRL+j)

Campionando in una zona adiacente e clonando sulla macchia questa sparirà, questo andrà fatto su tutte le macchie presenti nella fotografia. poi (CTRL+e)

In questa fotografia non è necessario un Crop compositivo.

Adesso interveniamo sul rumore visto che la fotografia è scattata a ISO 800 è intervenire sul rumore per questo ci affidiamo a:

Procediamo creando una copia del livello di sfondo (CTRL+j) e poi faremo apriamo il plug-in, mi posiziono dove c’è il uno di messa a fuoco per controllare l’effetto sui dettagli della farfalla, il plug-in si apre con valori standard:

Selezionando Auto il plug-in propone dei valori che sono previsti per dare una foto finita, noi lavoreremo riducendo lo Enhache sharpness e nel caso aumenteremo il valore di Remove noise nel caso ci sia bisogno, vediamo:

Il valore in automatico, quelli scelti da me guardando la fotografia sia nella zona dei dettagli che nella zona di transizione con lo sfondo. Zona dei dettagli

Zona di transizione con lo sfondo

Procedo dando Apply

Controllo il lavoro fatto dal plug-in in particolare nelle aree scure dello sfondo, qui il rumore sarà più presente e va tolto, magari con un secondo intervento.

(CTRL+e)

In questa fotografia desidero provare ad ottenere la massima risoluzione perciò non opero diminuzioni di risoluzione e vado al passo successivo.

La gestione della nitidezza (CTRL+J) per la gestione della nitidezza procedo utilizzando il plug-in Double USM 3, imposto dei valori tenendo in considerazione dei dettagli della fotografia. Ho fatto una prima prova con fattore contenuto ma ho visto che serve un po’ di forza in più, è una cosa normale a risoluzioni cosi grandi, perciò opero con questi valori

Il raggio non lo alzo più di tanto vista la presenza di tanti dettagli fini.

(CTRL+e)

Gestione del Colore/Contrasto, l’enfatizzazione dei colore la eseguo con il metodo colore LAB, converto perciò il profilo, e lavorando sui canali A e B rendo la curva più ripida vediamo come: Modifica > converti in profilo, si pare questa finestra

Imposto tutto e do OK

A questo punto creo una regolazione curve

E mi sposto sui canali prima A e poi B

Il risultato è estremamente equilibrato e corrisponde alla condizione di scatto.

Intervento sul contrasto sempre in LAB sul canale della luminosità, creo una altra regolazione curve

E applico lavoro sulla curva per renderla più verticale, si puo anche lavorare con una curva dipende molto dall’effetto che si vuole dare, attenzione che in questo caso i valori numerici dell’intera scala sono da 0 a 100 perciò bastano piccoli spostamenti per avere grandi effetti.

Per proteggere i bianchi intervengo con la funzione dei livelli Fondi se, raggiungibile dal menu, opzioni di fusione per raggiungere questa basta fare clik destro sul livello della regolazione e poi Opzioni di fusione, si apre questa finestra:

Dobbiamo lavorare in questo campo

Clikkare su triangolo tenendo premuto il pulsante ALT

Il triangolo si divide spostiamo la parte sinistra verso sinistra fino quando nella foto vedremo che i bianchi sono ritornati dettagliati

Prima

Dopo

La fotografia adesso e cosi

Prima dell’intervento sul contrasto

Magari qui non è molto apprezzabile, ma a monitor la cosa cambia notevolmente

Procediamo……

Il controllo delle dominanti, in questo tipo di fotografia l’attenzione va messa quando si scatta prima dell’alba, perché in quella condizione il Ciano/ Blu sono in aguato, come procedere campionare i bianchi con il campionatore della regolazione Saturazione/Tonalità e vedere cosa succede se la dominante esce aumentando la saturazione del blu con valori sopra a +50 possiamo non considerarla in questa foto di esempio il bordo bianco è senza dominate perciò non è presente una dominate sulla fotografia. lo stesso va fatto per il Ciano, Magenta, Verdi ……….

A questo punto torniamo in RGB

Modifica> converti in profilo

Spazio di destinazione Adobe RGB (1988) e dare OK

Avremo un unico livello

Controllo rimozione rumore con Topaz denoise

(CTRL+j)

Poi apriamo il plug-in Topaz deonise, clicchiamo su AUTO e togliamo tutta la nitidezza che il plugin vorrebbe dare riducendo lo Enhache sharpness a zero

Controllo lo sfondo che deve risultare esente da rumore nel caso aumento Remove noise, il controllo lo faccio nelle aree scure dello sfondo.

Il risultato è buono faccio Apply (CTRL+e)

Adesso è il momento del controllo della nitidezza del soggetto, lo faccio sempre utilizzando Double USM 3, questo intervento deve rendere la fotografia speciale perciò non vanno esagerati i valori ma vanno gestiti al meglio, per migliorare i dettagli fini in una fotografia si deve lavorare con un raggio molto contenuto la variazione di un decimo già fa una grande differenza, procediamo.

Dopo aver fatto delle prove sul dettaglio dell’area a fuoco….

Ho provato valori di raggio per le ombre da 0,3-0,4-0,5 per le luci 0,2-0,3-04, valore di Fattore da 300, 400,500 per le ombre e 150,200,300 per le luci alla fine ho trovato la migliore soluzione con queste impostazioni.

Qui sotto il risultato che ho ottenuto.

Penso sia buono perciò unisco i livelli (CTRL+e)

Procedo on il salvataggio del .Tiff facendo salva con nome scelgo il nome del file e la cartella dell’archivio dove salvare e do ok, poi converto a 8 bit e salvo come .JPG assegnando il profilo sRGB. E la foto è pronta

Siamo partiti da qui

Siamo arrivati qui

La fotografia è visibile cliccando qui

Il pima è visibile cliccando qui

Marco Venanzi

Riempimento generativo… in avifauna

Siamo partiti da questo articolo quando è uscita la nuova funzione in Photoshop Beta, oggi vediamo un applicazione su una fotografia di avifauna. La foto di partenza è questa qui sotto sviluppata in ACR e aperta in Photoshop beta, i due gruccioni si allontanano dopo essersi accoppiati, la postura del soggetto superiore il maschio è interessante, voglio provare ad isolarla e trasformarla in una fotografia interessante. vediamo se ci riesco.

La prima cosa da fare è il ritaglio:

Da questa condizione dobbiamo togliere la parte di soggetto inferiore che non ci interessa, prima di tutto lo isoliamo dal soggetto principale per mezzo del timbro clone in questo modo.

Adesso possiamo creare una selezione con lo strumento lazo che comprende tutto il soggetto da rimuovere.

Procediamo con il primo intervento selezionando Riempimento generativo.

Nel campo che appare scrivo remove e clicco su Genera

Photoshop fa il suo lavoro.

Questo è il risultato

Adesso viene la parte più bella

Per facilitare Photoshop tolgo con il pennello Rimuovi oggetto le due punte che escono a sinistra.

Adesso vediamo come il Riempimento generativo risolve la parte di sovrapposizione, con lo strumento lazo creo una selezione che contenga anche le parti circostanti dell’area da sistemare.

Seleziono Riempimento generativo e il campo per le indicazioni sulla correzione lo lascio vuoto e clicco su Genera, la funzione alla fine mi propone sempre tre soluzioni.

Per quanto mi riguarda la numero 2 è la più realistica, e scelgo questa, Photoshop ci mette a disposizione la valutazione delle tre opzioni, cliccando sui tre puntini a voi sta decidere se supportare la funzione per migliorarla.

A questo punto ho la parte di ritaglio superiore da riempire e procedo selezionandolo e sempre con la funzione riempimento generativo ricreo la parte mancante.

il risultato

Il risultato è eccezionale per il tempo che abbiamo impiegato per fare questo lavoro, possiamo finalizzare l’elaborazione per ottenere il risultato finale.

Questa è la fotografia il crop è notevole e la risoluzione finale è 4k qui l’HD.

Sviluppo e Elaborazione da dove iniziare..

La quarantena dovuta al Covid-2 mi ha dato un po’ di tempo per scrivere e aggiornare dei file che avevo creato tempo fa sulla Postproduzione, nel tempo ho fatto dei corsi online che hanno aperto le mia conoscenze di post produzione, nel mio portfolio potete trovare le fotografie dei generi a cui mi dedico.

Il mio pensiero è stato scrivere in modo semplice il percorso con cui postproduco le mie fotografia, un errore che si fa quando si affronta la post produzione è non settare le impostazione del programma o farlo male, questo equivale a mettere tutte le bacinelle apposto in camera oscura, non farlo crea problemi e ci farà lavorare male e avere un risultato avvolte sbagliato, perciò partiremo dalle impostazioni del programma di sviluppo e poi di Photoshop.

Impostazioni di Camera Raw e Photoshop (15.3.1)

Con un file aperto in camera raw clikkare sul collegamento sotto la foto si aprirà:

Selezionare Flusso di lavoro

Scegliere lo spazio colore Adobe RGB (1998) lo stesso che dovrete aver inserito nella Macchina fotografica, profondità 16bit/Canale.

Adesso predisponiamo le impostazioni di Camera raw e salviamole come predefinite.

Pannello Base:

Profilo : Adobe Neutro

Bilanciamento del bianco: Come scattato I valori sotto tutti a 0 meno il contrasto posizionarlo a -35.

Pannello Dettagli:

Portare tutti gli slide a 0 meno la nitidezza a 1 e il raggio a 1.0

Pannello Ottica:

Flagare: Attiva correzioni di profilo e rimuovi aberrazione cromatica, controllare che il programma riconosce l’obbiettivo usato selezionando il triangolino se il menu è chiuso

Adesso è il momento di creare il nostro predefinito per la lente che abbiamo, per fare cio dobbiamo aprire il menu Predefiniti clikkando sull’icona

Qui è possibile salvare le impostazioni fino a qui selezionate, dal menù che si pare cliccando sul:

Si apre questa finestra nel campo nome predefinito inserire il nome consiglio di mettere un nome che ricordi la lente riconosciuta al momento dello selezione nel menù Ottica.

E salvarle come impostazione predefinite Camera Raw.

Ogni volta che elaboreremo una foto fatta con questo obbiettivo andiamo in predefiniti e carichiamo il nostro predefinito, cosi come lo abbiamo preparato, partiremo sempre dallo stesso punto di partenza.

Impostazioni Photoshop

Impostiamo la scrivania di lavoro

A sinistra la barra degli srumenti ridotta a una colonna

A destra Area dei pannelli palette

Non mi dilungo molto sul posizionamento dei vari strumenti e finestre, è una questione personale e di abitudine, io ultimamente tento tutto chiuso per avere una visione d’insieme dell’immagine e apro ciò che mi serve al momento. Per facilitare il ritorno alla configurazione che più ci aggrada si può salvare un predefinito della nostra scrivania.

Selezionando Nuova area di lavoro

Dando qui un nome

Preferenze Photoshop

Andare nel menu Modifica> Preferenze> Generali

Impostare ESPORTA, utile per salvare rapidamente le immagini per internet

Scegliere

.JPG Qualità 7%

Chiedi sempre dove esportare

Metadati quello che è piu opportuno

Spazio colore spuntare converti in sRGB

Impostazioni Colore

Sempre dal menu Modifica> impostazioni colore

Impostare come sotto

Adesso abbiamo impostato ACR e Photoshop per come penso sia ottimale per sviluppare ed elaborare le nostre fotografie.

Marco Venanzi

Photoshop, AI Generative fill…

L’ultima versione beta istallabile dalla APP, ci regala una funzione molto interessante, il Riempimento generativo, questa funzione ci permette di risparmiare un sacco di lavoro, nel caso dobbiamo rimuovere oggetti indesiderati.

Un esempio pratico, se abbiamo un posatoio sostenuto da elementi non desiderati che vogliamo rimuovere.

Effettuiamo una selezione della parte da togliere, non serve essere precisi.

A questo punto avviamo Riempimento Generativo, ci verrà chiesto di dare una indicazione di ciò che desideriamo fare, in questo caso scriverò Remove, e poi seleziono genera.

Questo è il risultato

zoom 100%

Nella finestra delle proprietà avrò tre opzioni. per scegliere quale mi soddisfa di più;

1

2

3

Un altro esempio:

qui nel campo dell’indicazione ho scritto estendi il ramo (extend branch)

Sicuramente questa funzione utilizzata con criterio e non per generare cose inesistenti ci semplificherà di molto l’elaborazione delle nostre fotografie.

Marco Venanzi

ACR- Adobe camera raw – Riduzione del disturbo con AI

Con l’ultimo aggiornamento di ACR abbiamo una serie di funzioni molto interessanti specialmente per chi fa fotografia di Avifauna, ACR ha modificato il pannello Dettagli inserendo una nuova funzione: Riduzione del disturbo con intelligenza artificiale.

Premendo Riduzione disturbo si apre questa finestra

Io non ho fatto altro che utilizzarlo con il fattore e le impostazioni di default, utilizzando una foto che sicuramente metteva alla prova la nuova funzione. una fotografia di una cincia Bigia a ISO 25600 questa è la fotografia aperta in ACR con tutti i slide a zero:

Questo è un ritaglio al 100% 3000PX lato lungo, il rumore digitale sia di luminanza che di crominanza è particolarmente presente, dopo aver applicato la nuova riduzione de rumore la situazione è questa:

sempre un ritaglio al 100% 3000PX lato lungo.

Questa invece è un ritaglio 100% 3000PX della fotografia elaborata,

Il file alla fine della elaborazione è di 5000px lato lungo.

il file in HD

Prime considerazioni, per chi già usa dei plugin si può dire che non c’è niente di nuovo sotto il sole, direi che devono migliorare sul fronte delle dominanti che vengono inserite specialmente sul piumaggio, ma che sono tutte facilmente gestibili, sicuramente essendo uno strumento che lavora senza inserire nitidezza ha delle ottime potenzialità, non trasforma le fotografia di avifauna in soggetti impagliati. Lo considero ottimo per il fatto che è integrato a ACR e che permette il lavoro in fase di sviluppo subito prima dell’apertura in Photoshop, per lo più è compreso in Photoshop e non necessita di spendere altri soldi per altri plugin. Le prove continuano…

Un altro esempio di elaborazione.

Riduzione Rumore… avifauna

Nel tempo le tecniche per ridurre il rumore vedevano un intervento in ACR, veniva chiamato riduzione rumore di Luminanza, nelle ultime versioni  questa slide veniva usata quando  i valori di rumore erano molto presenti nelle fotografie, diciamo a partire da 6400 ISO, ultimamente in fase di ripresa anche in condizioni estreme cioè prima dell’alba scattando con tempi molto bassi non mi è mai capitato di superare 5000 ISO, solo in un caso mentre riprendevo un Beccaccino che si trovava in ombra completa e per le condizioni di rapidità della fotografia non ho controllato il valore di ISO raggiunto…

Questo è un crop al 100% parliamo di 10000 ISO, nel processo di Sviluppo non sono intervenuto sulla slide di Riduzione disturbo.

Ho continuato il processo di post produzione seguendo il percorso che vi sto per descrivere e il risultato è stato avere una fotografia cosi.

Rumore completamente controllato e gestito, piumaggio morbido.

Dopo aver eseguito lo sviluppo in ACR il file viene aperto in Photoshop, il primo intervento è proprio la riduzione del rumore con il plugin Topaz denoise AI

Si procede in questo modo:

Duplica livello (CTRL+J)

Aprire Topaz Denoise, dal menu Filtro

Questa è l’interfaccia

Di default si mette con valori 15/15 e elabora una Preview che ci fa rendere conto della situazione, da un utilizzo che ne ho fatto nel tempo attivare la funzione auto ci permette di vedere come l’algoritmo legge la foto, cioè quanto rumore è presente e quanta nitidezza manca, nel nostro caso, le ultime versioni di Topaz denoise AI hanno molte più possibilità di scelta, è sempre bene partire dalla configurazione automatica ma poi meglio verificare ogni possibilità che il plugin mette a disposizione.

Questa fotografia è stata scattata a ISO 1250, perciò non servirà un grande intervento per rimuovere il rumore. Come nitidezza penso che l’algoritmo lavori per darci una foto finita, non va bene perché inserisce una componete di bianco (le piume sbrilluccicano) che non ci permette di lavorare in modo ottimale per raggiungere quella morbidezza del piumaggio che è bellissima in queste creature.

Perciò normalmente dimezzo il valore che con la funzione auto il programma sceglie in questo caso 20. Dopo l’elaborazione un indicazione di rimozione corretta del rumore è la pulizia dell’occhio, può essere necessario aumentare il reduce noise, fare attenzione a non perdere i dettagli del piumaggio.

Unico livello (CTRL+E)

Considerazioni questo plug-in può essere usato nel processo di elaborazione più volte, unica pecca è necessario fare molta attenzione alla nitidezza che inserisce anche mettendo il valore di sharpness a zero, in alcune zone della foto non lavora in modo ottimale perciò è necessario fare sempre molta attenzione e fare un controllo delle parti nitide con la fotografia a risoluzione 100%, purtroppo alcune foto si crea un difetto molto fastidioso sul piumaggio

Sembra come se ci fosse aberrazione cromatica sulle piume, i bordi risultano verdi. E’ qui sempre necessario intervenire e controllare che il plugin non rovini la fotografia.

Marco Venanzi

Integro questo articolo con la nuova funzione di Adobe Camera Raw (15.3.1)

ACR

Potete leggere come rimuovere il rumore in ACR con la nuova versione qui.

Contrasto

Il contrasto nello sviluppo delle fotografie in ACR (Adobe Camera raw) lo gestisco partendo da – 35, cerco di uscire da ACR con un file molto neutro così da intervenire sul rumore in modo da non avere problemi sui bianchi e sui neri, questo fa sì che nel processo di elaborazione in Photoshop è necessario inserire dei passaggi che ripristinano e gestiscono il contrasto nella nostra fotografia, perciò vediamo come procedo.

La prima cosa da decidere è quando, io preferisco controllare il contrasto dopo aver restituito alla fotografia il colore, questo significa che intervengo sul contrasto senza toccare la saturazione dei vari colori.

Il primo metodo è lavorando sulla regolazione Valori tonali questo significa che siamo in LAB che avremo questa situazione

lavoreremo sul canale della luminosità, e regoleremo i due triangolini del bianco e del nero, come vedete non ci sono informazioni da zero ad un certo valore per tutti e due i triangoli spostandoli stringendoli avremo un aumento del contrasto che va regolato secondo il nostro gusto, impostante e non andare oltre l’inizio delle informazioni, questa immagine è senza illuminazione diretta perciò di prese ha scarso contrasto, l’ho scelta per questo perché sarà più difficile scegliere il giusto valore.

Stringendo i triangolini vedi come cambia l’istogramma gli estremi dello stesso arrivano piu vicino ai valori 0 e 255 questo significa che abbiamo informazioni su tutta la scala della luminosità.

ecco la differenza:

Un altro metodo che uso sempre con il profilo Colore LAB nel canale luminosità, è con livello di Regolazione Curve dove lavoreremo sempre sulla luminosità. Questa è la situazione nel pannello livelli.

Nella finestra proprietà

Lavoreremo selezionando i triangoli bianco e nero, dobbiamo considerare che la scala è composta da valori da 0 a 100 perciò lavoreremo con più accortezza il valore 7 è un ottimo punto di partenza.

Come vedete nel campo predefinito si possono creare dei preset personali cosi da risparmiare tempo con valori che ci risultano più usati.

A questo punto avremo una foto con maggiore contrasto, ma non sempre quest’ultimo si applica senza creare problemi, un problema tipico del contrasto sul piumaggio degli uccelli chiari è far perdere morbidezza rendendo il bianco troppo forte, per questo useremo una funzione molto interessante dei livelli che si apre facendo click destro sul livello interessano nel nostro caso questo della luminosità modificata in LAB e scegliendo Opzioni di fusione

Si aprirà una finestra molto interessante.

Noi useremo una sola funzione delle tante disponibile chiamata Fondi se:

Non mi dilungo nella spiegazione di questa finestra e della funzione ma, spigherò il concetto di utilizzo, avendo contrastato l’immagine, ma vogliamo salvaguardare i bianchi, questa funzione ci permette di sfumare l’intervento sulla parte luminosa in modo graduale cerando una mascheratura della regolazione, agiremo su:

Tenendo premuto il tasto ALT (su Windows) il triangolo di divide e lo sposteremo verso sinistra

Guardando la foto avremo in anteprima l’effetto che riporterà nelle zone bianche l’originale prima della regolazione che è presente nei livelli sottostanti, facciamo OK

Nota questa mascheratura può essere fatta anche sui neri quando ci sono delle condizioni che li chiudono troppo con l’applicazione delle curva luminosità in LAB.

Ultimato il lavoro convertiremo il profilo in RGB.

Google Nik Collection

Il filtro è Filtro inserito nel plug-in gratuito che è reperibile on line la Google Nik collection.

Per poterlo usare in Photoshop 2021 è necessario duplicare il livello di sfondo e trasformarlo in oggetto avanzato, poi aprire dal menu filtro il plug-in Color Efex pro 4 e scegliere tra i filtri disponibili  la finestra si presenta così.

I controlli del filtro appariranno cosi

Il plug-in ha delle slide che sono intuitive

Correggi dominante cromatica lo dice la parola stessa toglie la dominante

Correggi contrasto e da toccare con cautela che fa disastri

Contrasto dinamico regola il valore del contrasto

Il mio modo di procedere o meglio la filosofia da mettere in campo e impostare un contrasto che rispecchi la condizione di scatto perciò:

Imposto un valore per il Contrasto dinamico intorno a 15 per poi poter valutare l’intervento delle altre slide poi con correggi dominante mi sposto, la nostra foto è già stata corretta ma intervenire conferma il lavoro fatto, anche con questa vado a 15. Con correggi contrasto mi fermo a 10. Intervengo su Ombre e Alte luci, Ombre 50%, Alte luci 20%. Queste due ultime slide funzionano come il fondi se che abbiamo visto nel contrasto in LAB nella curva di luminosità

Siamo arrivati a questa condizione, il lavoro nella NIK è finito faccio ok

Questa è la finestra dei livelli

Sembrerà una fissazione ma controllo ancora le dominanti Blu e Ciano perciò seleziono la regolazione tonalità e saturazione, click sulla manina e seleziono con il attivato il campionatore la parte dove era presente il Blu e Magenta e porto la slide al 100% positivo per vedere se esce il Blu o il Magenta risultato, è necessario intervenire

Il Blu -20 il Magenta -15

Il pannello livelli mostra la maschera per evidenziare dove ho pennellato.

Il risultato, il controllo delle dominanti è sempre necessario, sempre

Controllo finale del contrasto prima della pubblicazione

Prima di salvare l’immagine faccio sempre una verifica del contrasto con la regolazione valori tonali in Luminosità

Dalla finestra proprietà della regolazione facciamo l’intervento

Spostiamo i triangolini nero e bianco tenendo premuto il tasto ALT fintanto che non vediamo comparire il punto di bianco e di nero relativo, questo ci indica qual è il pixel bianco e nero della nostra immagine, in questo modo avremo una immagine che non contiene a sinistra e a destra zone senza dettagli.

Concludo dicendo una immagine con il giusto contrasto ha quel di più che attrae l’osservatore, anche questo tema ha una sua componente creativa, alcuni lo usano per avere delle foto che insieme al colore diventano riconducibili ad un autore. Scegliere il proprio stile può passare anche per delle caratteristiche di colore e contrasto.

Marco Venanzi

Nitidezza

La nitidezza è sicuramente tra il momento nell’elaborazione il fattore che ha più sistemi per raggiungere il risultato desiderato, i metodi sono moltissimi in Photoshop abbiamo la Maschera di Contrasto (MDC) e la Nitidezza Avanzata che possono essere usati ma ce ne sono molti altri, io come primo sistema userò la Nitidezza Avanzata è tra i sistemi più semplici dopo aver impostato Photoshop, nella versione CC 2018 è stato integrato con delle impostazioni relative alle Luci e le Ombre. Poi vedremo la nitidezza che usa il canale Luminosità del metodo Colore LAB anche questa molto indicata perché non intacca la parte colore della nostra immagine, per questi sistemi consiglio di crearsi della azioni per velocizzare l’applicazione con vari valori del fattore 20,30,40 e cosi via da non dover eseguire tutta l’elaborazione ogni volta. Ultimo strumento che sto utilizzando è Double USM 2 inserito in Photoshop tre le CC Extensions.

Nitidezza Avanzata:

Prima di tutto duplica il livello CTRL+J cambiare il metodo di fusione in Scurisci

Filtro > Nitidezza > Nitidezza Avanzata

Il pannello che si apre sarà questo

Cliccare sulla freccetta di ombre e luci…

Copiare i valori che vedi impostati

Ombre:

Fattore dissolvenza 0%

Ampiezza totale 50%

Raggio 1px

Luci:

Fattore dissolvenza 30%

Ampiezza totale 50%

Raggio 4px

Cliccare sulla freccetta ombre e luci non andranno più modificati questi valori

Passiamo all’applicazione della nitidezza, il metodo di fusione scurisci è usato perché nel dare la nitidezza spesso si sbaglia creando nei sbrilluccicamenti anomali nelle zone in luce piena del piumaggio, in natura nessuna piuma brilla può essere l’effetto del sole ma va controllato nell’applicazione della nitidezza.

Per questo inseriremo un valore che non cambierà relativo al Riduci disturbo: 3%

Elimina: sfocatura con obbiettivo

Invece parliamo degli altri due che sono quelli che determineranno l’effetto

Fattore: quantitativo di nitidezza

Raggio: come verrà applicata

Il fattore direi che più che percentuale è un valore assoluto più dai più vedrei l’effetto.

Il Raggio permette di lavorare sui dettagli dell’immagine, se abbiamo un uccellino con piume fini e molto ravvicinate per separarle e applicare la nitidezza ad ognuna dovremo dare un raggio piccolo 0,3px se invece i dettaglio sono su bordi separati daremo un raggio più grande 0,5px.

In pratica:

Portare l’immagine al 100% spostare il pannello sul lato dove non dà fastidio

In questa immagine fattore 150% raggio 0,3px

Guardare l’effetto sull’immagine dare il tempo di elaborare al pc e con anteprima vedere il prima e il dopo (nel riquadro anteprima del pannello non viene considerato il metodo di fusione). Attendere l’elaborazione.

Per il fattore non supererei 300% come valore.

CTRL+E

Nitidezza LAB:

Duplichiamo il livello (CTRL+J)

Poi Immagine> Metodo> Colore LAB

Photoshop chiede se si vogliono unire i Livelli, scegli Non Unire

Andare nella Palette Canali e selezionare Luminosità

Adesso fai Filtro> Nitidezza> Nitidezza avanzata….

I valori da usare sono già impostati, unico intervento è sul Fattore

Questo tipo di nitidezza la utilizzo come secondo passaggio prima del salvataggio con valori di Fattore che vanno da 20% a 50%.

Nitidezza Double USM 2

Questo plug-in è integrato in Photoshop a un pannello che si apre e che come per la nitidezza avanzata permette di impostare i valori per la Luci e le Ombre.

I valori sono leggermente diversi partiamo dalle cose simili alla Nitidezza avanzate, per il raggio ha la stessa logica dettagli fini raggio piccolo dettagli più grandi raggio più grande, la soglia (Threshold) decide il valore dal quale si dovrà partire (lasciare a 0) . Il valore del fattore (Amount) ha due possibilità una per le ombre (dark) una per le luci (light), qui possiamo scegliere due quantità (Amount) quella per le ombre sarà maggiore perché migliorerà l’immagine, quella per le luci sarà invece ¼ del valore delle ombre, in quanto valori più alti generano anomalie e zone in cui c’è perdita di dettaglio.

Double USM 2 permette di salvare dei preset questi ci permetteranno di scegliere il quantitativo in funzione dell’immagine che dobbiamo elaborare.

Ho creato tre preset:

140 – 0,4 – 0 _ 20 – 0,2 – 0

150 – 0,4 – 0 _ 30 – 0,2 – 0

180 – 0,7 – 0 _ 70 – 0,3 – 0

I valori vanno inseriti dall’alto verso il basso.

Il pannello ha altri slide nascosti che non verranno utilizzati.

Questo Plug-in lo utilizzo per il primo passaggio di nitidezza nell’elaborazione.

Marco Venanzi

Il Colore

La produzione delle fotografie naturalistiche è sul campo che vede la parte più impegnativa, ma c’è anche la parte relativa allo sviluppo e alla post produzione, di questa parte e in particolare su come gestisco il colore vi racconto in questo articolo. Nel mondo attuale della pubblicazione web/social molto spesso assistiamo alla condivisione di fotografie che hanno una notevole componente creativa, l’obbiettivo è attirare il dito dell’osservatore sul cuoricino per guadagnarsi il sudatissimo like, l’obbiettivo di quello che scriverò è invece la realizzazione di fotografie che siano emotivamente interessanti, che non stravolgono la realtà di quanto ripreso.

Nella sequenza di azioni che vengono messe in atto durante lo sviluppo e nella post produzione dei file che per forza di cosa saranno sempre file RAW, la filosofia è sviluppare la foto per far sì che la componente rumore di Crominanza venga rimossa, gestire e predisporre il file per la rimozione della componente rumore di Luminanza, un successivo controllo e eventuale ripristino della nitidezza, finalmente l’elaborazione Colore della fotografia. La gestione della Crominanza che è a tutti gli effetti un disturbo del Colore la eseguo nel programma di sviluppo, nella pratica si porta l’immagine al 100% della sua risoluzione, ci portiamo in un punto scuro dove è sicuramente più presente il rumore cromatico, ed agiamo sul cursore che la rimuove fintanto che arriviamo a neutralizzarne la presenza.

a sinistra il file originale, a destra dopo la rimozione

Il file poi verrà preparato scegliendo un profilo Neutro, verranno fatte regolazioni nel solo pannello base.

Fotografia dopo le azioni del pannello base

La gestione della componente Luminanza verrà corretta nel programma di elaborazione o in un plug-ig specifico, la componete di rumore di Luminanza non ha effetto sul colore dell’immagine, ma togliere l’effetto grana è una parte importante per restituire una fotografia pulita, difficilmente una fotografia naturalistica la potrete apprezzare con un effetto grana presente se non per un motivo creativo.

Una volta arrivati ad avere un file pulito dal rumore e con la giusta nitidezza, si procede a renderlo apprezzabile all’osservatore finale. Per prima cosa restituiamo alla fotografia la sua componente colore che è stata volontariamente ridotta per eseguire la pulizia del rumore. La prima azione è convertire il profilo colore in LAB, questo ci permette di lavorare sui tre canali che compongono il LAB (L – A – B) per quanto riguarda il colore agiremo sui canali A e B che sono quelli che per mezzo di un azione su una regolazione curva determinano incremento della saturazione, senza avere effetti sulla Luminosità dell’immagine.

Cosa si intende agire su una regolazione curva, la spiegazione è più intuitiva con un esempio:

pannello proprietà della regolazione curve

La riga diagonale è dove noi possiamo agire, creando dei punti su di essa, o spostando i due triangoli qui sotto evidenziati.

Scegliendo i canali prima A e poi B agiremo sulla componente cromatica, e qui c’è la regola fondamentale relativa all’incremento della saturazione che possiamo raggiungere con il profilo LAB:

Più la diagonale è ripida, più la saturazione sarà maggiore

In pratica dobbiamo agire su entrambi in canali A e B in modo uguale per ottenere un aumento della saturazione omogeneo in questo modo:

risultato per il solo canale Canale A
risultato per il solo canale Canale B

Il risultato delle due curve modificate A+ B e questo sotto

Questo fin qui mostrato è il metodo migliore per avere un aumento di saturazione senza interferire con la luminosità della fotografia, le possibilità di miscelare i valori delle due curve possono essere gestiti anche per effettuare elaborazioni creative, introducendo la possibilità di virare la foto su colori che non erano presenti al momento dello scatto. Ma non è tutto oro ciò che luccica, purtroppo questa azione ha si ridato il colore alla nostra fotografia, ma nell’aumentare la saturazione si determinano molto spesso anche l’enfatizzazione di dominanti anomale, la classica delle fotografie naturalistiche è quella blu, o ciano, o magenta, in ordine per esperienza. Da questo momento penso che entri un po’ il gusto personale, c’è a chi piace una certa dominante blu, rende il tutto più attraente, non è sempre cosi, per esempio su questo soggetto che ha un piumaggio veramente particolare una certa componente può essere comunque naturale, ma non sui soggetti chiari o bianchi, a mio gusto li va tolta. Anche su questa la rimozione mette in mostra la colorazione iridescente del Mignattaio.

Rimaniamo su questa fotografia il metodo è lo stesso per tutte, prima di tutto dobbiamo trovare il punto più in luce e il punto più in ombra, e per mezzo del campionatore colore lo dobbiamo selezionare, con il tempo ed esperienza sì va anche a intuito, ma c’è un modo che aiuta, l’uso della regolazione soglia. questo è ciò che ci fa vedere:

Regolazione soglia

Spostando il triangolino a sinistra avremo in evidenza il punto più in ombra con il campionatore colore inseriremo il primo punto, lo stesso dopo aver spostato il triangolino destra inseriremo il punto più in luce.

scegliere il CAMPIONE Media 5X5

Diminuendo l’opacità al 30% della regolazione soglia avremo questa visualizzazione:

Nel pannello info i due punti verranno mostrati cosi, se non avete questa visualizzazione andate nelle impostazioni del pannello info e settatelo.

Disattiviamo il livello soglia e creiamo una nuova regolazione curve e spostiamoci prima di tutto sul canale A, selezioniamo la manina:

Andiamo sul punto campionato 1 con il puntatore, clicchiamo e tenendo premuto guardando il pannello info portiamo il valore relativo a zero

Facciamo lo stesso sul canale B della regolazione curve, se guardiamo la fotografia le dominati bluastre sono sparite.

Ma attenzione questa cosa influirà anche sul punto più scuro, come si può risolvere? Ci sono due metodi il primo lavorare per avere una media tra i due punti il chiaro e lo scuro, oppure in particolare in questa fotografia si possono fare due regolazioni curve una per la parte più chiara e una per la parte più scura, aggiungendo una maschera di luminosità alle regolazioni che normalmente le hanno bianche, in questo caso quella che normalizza la parte chiara dovrà lavorare sulla parte luminosa, quella che normalizza la parte in ombra dovrà lavorare sulla parte scura, cioè il soggetto procediamo.

questo è il risultato sui livelli con le maschere applicate:

Partendo da sotto livello di sfondo (la nostra fotografia) Saturazione incremento fatto all’inizio, livello soglia per evidenziare punto più chiaro e punto più scuro (poi spento), livello di regolazione per normalizzare la parte luminosa della fotografia, con maschera presa per mezzo del canale Luminosità, secondo livello di regolazione per normalizzare la parte più in ombra della fotografia per mezzo del canale Luminosità, come vedete le due maschere sono una l’inverso dell’altra, per far lavorare la regolazione sulla parte desiderata, in questo caso il chiaro sullo sfondo, lo scuro sul soggetto. Questo il risultato visibile nel pannello INFO:

A e B sui due punti chiaro e in ombra sono a zero, nessuna dominante è presente. c’è un altra cosa che possiamo fare, avere il massimo del contrasto nella nostra immagine, come vedete la Luminosità nel punto più chiaro è a 91 e nel punto più scuro è a 1, per il punto più scuro non penso sia necessario intervenire, ma nel la parte più chiara si potrebbe migliorare la condizione vediamo come, aggiungendo un nuovo livello di regolazione curve e lavorare sulla Luminosità.

Nella figura in alto a sinistra l’istogramma nel canale luminosità ha una parte che non ha informazioni, prendiamo il triangolino bianco e lo portiamo in prossimità dell’inizio della curva, il valore scelto nel pannello info e 99 cosi da non essere a battuta. A questo punto guardiamo da dove siamo partiti.

Prima
Dopo

Siamo arrivati alla fine, molto spesso si pensa che ci siano quali segreti dietro a certe fotografie, qui abbiamo visto come la gestione del colore fatta con cognizione di causa restituisce una immagine molto delicata, allo stesso tempo valorizza il soggetto che la natura ha donato di caratteristiche eccezionali.

Marco Venanzi